E'
sempre difficile parlare di chi non è più tra noi, in parte perchè,
fortunatamente per me, non è cosa abituale e soprattutto perchè si
rischia di cadere nel banale e nel patetitico, due modi d'essere che
non appartenevano di certo ad Attilio I1BAY.Attilio
era una persona dura, granitica, con una personalità resa forte ed
aspra dalle innumerevoli esperienze che il tempo e il destino hanno
voluto riservargli durante la sua vita. La fermezza nelle sue
convinzioni, il suo battere i pugni sul tavolo per far sentire quanto
valesse l'esperienza vissuta sulla propria pelle, sul campo, non
potevano avere che un effetto di stima, di ammirazione costruttiva, di
quella che fa nascere dentro di se la voglia di diventare , un
giorno, come lui.
Lo
ricordo come una persona sempre in cerca
dell'innovazione, sempre con la voglia di stare al passo con i tempi e
nello stesso tempo con la convinzione che insegnare alle nuove leve
cosa era e cosa è la radio possa far crescere radioamatori completi e
competenti, a partire dall'insegnamento della radiotelegrafia che lui
ha sempre sostenuto con determinazione, la stessa determinazione che è
facilmente percepibile in un suo scritto apparso su Radio Rivista nel
lontano Agosto 1977 rigardo al C.E.R, Corpo Emergenza Radioamatori, che
finisce con la frase:
"Un modo per emettere segnali al di là dei confini dell'egoismo"
Marco Allaria Olivieri
Per rendere ulteriore omaggio alla memoria di Attilio vi consiglio il link
dell'ARI Sanremo nel quale sono raccolti gli articoli tecnici che il
BAY ha voluto lasciarci.
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